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Chi siamo

Il nostro pastore ci racconta la sua testimonianza personale che coincide con quella della fondazione della nostra comunità.


La mia conversione all'evangelo avvenne all'età di diciotto anni, precisamente nel gennaio del 1966 con il battesimo dello Spirito Santo, e nell'agosto dello stesso anno mi battezzai in acqua con mio padre nella Chiesa Cristiana Evangelica di Caposele (Avellino).
Precedentemente mia nonna paterna mi portava ai culti della Chiesa Evangelica di Oliveto Citra (Salerno) per farle compagnia.

All'età di 14 anni ci trasferimmo a Clivio (Varese). Qui mio padre incontrò nel Ticino il Pastore Laiso al quale confidò le sue ansie riguardo la mia educazione scolastica interrotta per il trasferimento e, dietro il suggerimento del Pastore, fui indirizzato al Collegio Maschile di Torre Pellice (Torino) dove frequentai molto volentieri sia il Tempio Valdese che la scuola di catechismo.

Nel 1968 mi sposai e con mia moglie aiutavamo quella piccola comunità di Clivio: io con la funzione di predicatore e monitore, mia moglie con la funzione di monitrice e di guida della lode con il canto e la musica.
In quell'epoca venivamo visitati dall'uomo di Dio, Pasquale Albano, il quale ci incoraggiò ad aprire in Varese una porta alla testimonianza.
Il Signore non tardò a manifestarsi: provvide un lavoro per mia moglie e una casa in affitto proprio nel centro di Varese.
Quella casa aveva il corridoio largo quattro metri e lungo sette e ogni venerdì veniva trasformata in sala di culto.

Nel 1973 incominciammo ad avere dei culti in casa in Via Piave, con sei credenti.

Nel 1978 ci fu prestato un magazzino che i fratelli restaurarono e che venne adibito a locale di culto; così ci trasferimmo in Via Ruccellai 16 dove ci incontravamo al venerdì e alla domenica e anche qui il Signore manifestò la Sua bontà: non si pagava niente per l'affitto.

Nel gennaio del 1989 ci costituimmo come Associazione davanti a un notaio e successivamente acquistammo un Box (che venne ristrutturato) facente la funzione di studio e cucina, il quale era confinante col Magazzino che era stato adibito a locale di culto.

Nel 1992 nacque la visione di avere un locale di proprietà, ma avevamo solo tre milioni di lire. Per fede comprammo i locali di Via Vivirolo 45 che ci costarono 280 milioni di lire più le spese notarili.
Questo fu possibile grazie alla disponibilità della fratellanza del tempo, 28 credenti, e di fratelli di altre chiese: con le offerte domenicali, le donazioni in moneta, le promesse mensili e i prestiti senza interessi fu possibile incominciare l'avventura di fede.
Con 28 credenti affrontammo questa avventura? Il Signore è stato buono!

L'avventura di fede continuò col restauro della nuova struttura: un lavoro di fede di tutta la comunità dal 1992 al 1995 durante il quale le sorelle si alternavano tutti i sabati a rallegrare con i loro pranzi i fratelli che vi lavoravano.

Nel maggio del 1995 il locale venne inaugurato con la presenza di molti fratelli che, pur non essendo membri, si rallegrarono con noi, in particolare con la presenza dei fratelli Achille Caprino e Luigi Aiello.

Non sono mancate difficoltà sia dall'interno che dall'esterno, ma il Signore è stato buono, cosicché nel gennaio del 2002 tutti i nostri impegni economici sono stati risolti.

Nel 1998 il sottoscritto venne riconosciuto come Ministro di Culto per la provincia di Varese dal Ministero degli Interni e nel 2000 tale nomina venne rettificata dal Ministero di Grazia e Giustizia per prestare assistenza ai detenuti per la Regione Lombardia.

La dottrina è quella delle Chiese Pentecostali discendenti dal ministerio del Fratello Giuseppe Petrelli (USA), in seguito portata avanti dal Fratello italo-americano Salvatore Garippa e da Pasquale Albano.

Attualmente abbiamo rifiutato le varie dottrine innovatrici quali:

  • Il Vangelo della prosperità
  • Il cadere nello Spirito
  • Il soffio dello Spirito
  • Il riso nello Spirito

Allo stesso modo abbiamo rifiutato quella libertà di costume che non mostra la differenza tra "il salvato" e "l'incredulo": noi siamo per la sobrietà.

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